Il Moso

Il Moso di fatto è una depressione, profonda fino a 4 metri rispetto al livello fondamentale della pianura, rimasta a lungo coperta da un vasto acquitrino. Il fatto che si trovi all'interno dell'Isola Fulcheria ha fatto ipotizzare che la sua formazione abbia avuto origine tra il V e l'VIII secolo dopo Cristo quando una serie di modifiche climatiche con forti precipitazioni avrebbero favorito il ristagno delle acque delle rogge di origine risorgiva.

Il termine Moso deriva non a caso dalla voce germanica mos, che significa palude.Nella parte meridionale, le rogge Acqua Rossa e Cresmiero permettevano un lento deflusso delle acque.

Cenni storici

Mai prosciugato al tempo delle bonifiche benedettine e cistercensi, quando il Cremasco divenne un dominio veneto, la Repubblica di Venezia ne ostacolò il risanamento per questioni strategiche: la palude del Moso rappresentava infatti una barriera naturale a difesa della città di Crema e delle sue mura.

Solo nella prima metà del XIX secolo, caduta da tempo ogni esigenza difensiva, si iniziò lo sfruttamento dell'area con l'estrazione della torba, mentre la costruzione del Canale Vacchelli, dopo il 1887, ne permise la definitiva bonifica e la conversione all'uso agricolo.

Lungo le rogge e i corsi d'acqua si riconoscono specie vegetali e animali che ricordano l'antica palude, di fatto una rarità nel panorama dell'intera provincia.

Fanno parte di questo particolare territorio alcuni comuni a nord di Crema, tra cui quello di Palazzo Pignano

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