Il lago Gerundo

Il lago o mare Gerundo (o Gerondo) si suppone fosse un vasto specchio d'acqua stagnante, a regime instabile, situato in Lombardia a cavallo dei letti dei fiumi Adda e Serio.

Poco o per nulla descritto dalle fonti antiche, conosciuto più per tradizione orale, secondo i dati geologici tale lago sembrerebbe esistito quanto meno in età preistorica. Storicamente la zona è stata sì soggetta ad alluvioni dei fiumi, ma, piuttosto che paludosa, sembra essere sempre stata sostanzialmente poco fertile, costituita essenzialmente da gerali ricoperti da, in media, solo 45 cm di torba.

A tale supposto "lago" è strettamente legato il promontorio dell'Insula Fulcheria (forse da pulchra, "bella"), l'unica zona fertile nel centro di un'arida distesa di ghiaia.

Etimologia

È probabile che il toponimo "Gerundo" derivi dalla géra o "ghiaia" (oppure gérola, "sasso"), e infatti i gerali la fanno da padroni (vedi la toponomastica locale, come in Gera d'Adda).

Valerio Ferrari, conoscitore del territorio cremasco, ha suggerito al contrario che il termine possa derivare dal greco gyrus (spira, curva), con riferimento ai meandri fluviali che abbondano nell'area.

Un'ipotesi più fantasiosa farebbe invece derivare il termine Gerundo dal greco Ăchĕrōn, ossia Acheronte, un fiume infernale nella mitologia greca, poiché il lago sarebbe dovuto essere paludoso, e quindi inospitale e malsano

La fantasia popolare narra che un tempo nelle acque del Lago Gerundo vivesse un drago di nome Tarantasio che, avvicinandosi alle rive, faceva strage di uomini e soprattutto di bambini e che ammorbava l'aria circostante con il suo alito asfissiante. Le esalazioni, in effetti, erano dovute alla presenza nel sottosuolo di metano e di idrogeno solforato, un fenomeno misterioso per la popolazione che, pertanto, incolpava esseri sconosciuti e fantasiosi.

La bonifica del territorio fu in realtà fatta dai monaci delle abbazie vicine. Si ritiene comunemente che in verità le acque scomparvero in seguito a progressive opere di bonifica in atto già da tempo, in particolare il potenziamento del canale della Muzza da parte dei lodigiani, oltre a fattori di drenaggio e assestamenti geologici, come il livellamento di depositi morenici nei pressi dell'immissione dell'Adda nel Po.

Ubicazione

Il lago occupava un ampio tratto di territorio tra Adda e Serio, ma anche, secondo alcuni, Brembo e Oglio. Tale localizzazione comprende quindi le province di Bergamo, Lodi e Cremona e Milano.

La costa est del lago, secondo alcuni autori, raggiungeva Fara Olivana e proseguiva, passando ad est di Crema, sino a Grumello Cremonese; continuando poi ad occupare parte delle valli del Chiese e dell'Oglio sin quasi alla sua immissione nel Po. In particolare, si può osservare una vasta zona delimitata da una scarpata che indica l'antico alveo del lago, o meglio la zona più profonda; tale demarcazione è oggi fortemente visibile nei pressi della sponda occidentale dell'Adda, da Cassano a Castiglione. L'ampiezza massima del lago, comprendente le zone paludose, è andata comunque oltre, a causa dell'abbandono delle opere di bonifica durante il medioevo. Al centro del lago si ergeva una lunga e stretta striscia di terra , l'insula Fulcheria, che iniziava presso Caravaggio, raggiungeva Crema e proseguiva sin oltre Castelleone.