Palazzo Pignano

 

A cura della Pro loco di Palazzo Pignano

 

Palazzo Pignano (Palàs in dialetto cremasco) è un comune italiano di 3.832 abitanti (01/01/2015 - Istat) della provincia di Cremona, in Lombardia.
Etimologia: La prima parte del nome deriva dal latino palatium (palazzo, edificio). La seconda parte deriva da un nome latino di persona Pinnius o Plinius con l'aggiunta del suffisso -anus.
 

Dati geografici

Superficie: 8,82 km²  -  Densità: 434,42 ab./km²
Altitudine: 87 m s.l.m. (min 80 - max 91)
Coordinate Decimali: Latitudine:45.3911 Longitudine:9.57063
Coordinate Sessagesimali: Latitudine: 45° 23' 28'' Nord Longitudine: 9° 34' 14'' Est
Nome abitanti: palazzesi o pignanesi
Residenti nel capoluogo:  1180 abitanti circa
Regione Agraria: n. 1 - Pianura cremasca
Codice Istat: 019066  -  Codice catastale: G260
Prefisso: 0373  -  CAP:  26020
Santo Patrono: San Martino da Tours festeggiato l'11 novembre e San Rocco (festeggiato il 16 agosto).
Diocesi di Crema
Parrocchia: S. Martino Vescovo, Via Chiesa - Palazzo Pignano

Il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Cascine Capri, Cascine Gandini, Scannabue.

Cenni storici

Scavi archeologici evidenziano come già nel V secolo d.c. Palazzo fosse una località abitata.

Palazzo compare in un documento dell'anno Mille relativo alla donazione effettuata dal vescovo di Piacenza Sigfrido al monastero di San Savino.

La sua storia è marcata da due distruzioni: la prima intorno al 951 e la seconda verso la metà del XI secolo. Viene riedificata nel 1155.

Nel XII secolo fu possesso del Comune di Crema che la cedette in feudo a  Signori locali nei secoli seguenti.

Intorno alla metà del 400 passò, come il territorio circostante, sotto la dominazione veneziana che si protrasse fino al 1797.

In età napoleonica (1809-16) Palazzo fu frazione di Scannabue, recuperando l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.

Nel 1862 il comune assunse la denominazione di Palazzo Pugnano, mutata dopo un solo anno in Palazzo Pignano.

Nel 1868 il comune fu costituito dalla fusione di Palazzo con Scannabue, Cascine Capri, Cascine Gandini e Monte (Cremasco) che in seguito ritornarono autonomi.

Nel 1929 al comune di Palazzo Pignano vennero riaggregati i comuni di Cassine Gandini e Scannabue (comuni soppressi definitivamente).

Monumenti e luoghi d'interesse

 

Pieve di Palazzo Pignano

E' una chiesa protoromanica risalente al IV secolo.

Presenta una facciata a capanna (ossia con un tetto spiovente doppio) con tre pinnacoli circolari e un semplice rosone privo della ruota di marmo; è rivolta a occidente e ha la particolarità di essere costruita in cotto posato a spina di pesce, una disposizione di mattoni tipica degli edifici protoromanici. Sia all'interno che all'esterno sono presenti elementi recuperati dalle costruzioni precedenti.

La struttura interna è a tre navate con sette pilastri ancora visibili e un ottavo murato nella parete: le sette colonne scandiscono il percorso dei cristiani nel tempo umano della settimana, mentre l'ottavo pilastro evoca il tempo soprannaturale, l'eternità introdotta nella storia della salvezza della resurrezione di Gesù Cristo.

Il pavimento della pieve è in leggera salita e i pilastri sempre più ravvicinati sottolineano la fatica del cammino della fede nel suo pellegrinaggio terreno. I capitelli, risalenti alla pieve più antica, recano scolpiti i simboli cari al cristianesimo delle origini: la vite e il grappolo d'uva, la palma e l'ulivo, l'agnello, la colomba e i leoni. Il soffitto a capriate, in legno a vista, ricorda la struttura che sorreggeva le tende del popolo ebreo, nomade nel deserto, in viaggio verso la Terra Promessa.

 

Il compianto

All'interno della Pieve, a sinistra del portale d'ingresso, è sempre in esposizione un pregevole compianto rinascimentale attribuito, oggi con certezza, ad Agostino de Fondulis, scultore ed architetto cremasco, al quale fu commissionato per una chiesa di Crema, nel 1510.

 

Si tratta di un complesso di otto statue in terracotta, un tempo policrome, a grandezza naturale, dagli atteggiamenti e volti estremamente espressivi:

al centro c'è il Cristo morto disteso con la testa appoggiata a due cuscini e le due Marie che sorreggono la Madonna che sta per svenire;
sulla destra c'è Maria Maddalena disperata, che urla per il dolore, affiancata da Nicodemo in ginocchio di fronte a Gesù;
sulla sinistra c'è Giovanni l'evangelista, in piedi, con lo sguardo rivolto verso il cielo, vicino a Giuseppe d'Arimatea in ginocchio.

Il compianto, più volte rimaneggiato, fu restaurato nel 1928 e nel 1998.

 

 

Gli scavi e i restauri

I restauri del 1963, diretti da Giuseppe Ermentini, che hanno recuperato le linee originarie dell'antica pieve, hanno inoltre riportato alla luce le fondamenta, in parte ancora visibili, di un edificio a pianta circolare, risalente al IV secolo, con annesso un fonte battesimale, rinvenuto più tardi.

Si trattava di una cappella adiacente ad una grande e prestigiosa villa tardo-romana della quale si possono ammirare i resti dietro l'attuale pieve, attribuita dalla leggenda a due sposi cristiani realmente esistiti, appartenenti alla nobile famiglia romana dei Valeri: Melania e Piniano, i primi evangelizzatori delle campagne cremasche. Melania morì a Gerusalemme e fu proclamata santa nel 440; viene ricordata il 31 dicembre.

 

 

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L'Antiquarium

Aperto nel 2001, è un centro espositivo legato agli scavi archeologici. Intestato a don Luigi Coti Zelati, conserva alcuni reperti del sito, un plastico e diversi pannelli didattici come preparazione alla visita del sito archeologico.

 

 

Parco Archeologico

Già quattrocento anni fa gli storici di Crema si interessarono agli antichi monumenti di Palazzo Pignano. Nel 1600 Terni nella sua Historia di Crema menziona questo luogo... “et nel cultivar de campi, gli antiqui sepulcri et marmoree lastre .... la antica torre cum tanti sepulcri, fundamenti e vestigi di gran cose che nobeltà e grandezza pur indicano.” Soltanto nel 1874 in seguito alla sostituzione del pavimento della navata centrale della Pieve romanica, venne rinvenuto un ....” pavimento, formato da ghiarone con calce il quale era di tale consistenza che si rovinarono due picconi di ferro senza muovere un ciotolo!”. Il primo scavo archeologico fu fatto all'interno della chiesa parrocchiale tra il 1963 ed il 1967 e togliendo il pavimento apparvero sotto la Pieve i resti di una chiesa più antica, costruita circa 1500 anni fà, nel V secolo d.C.  Nel 1969 finito lo scavo all'interno della chiesa, gli archeologi ne iniziarono un altro nei campi intorno e scoprirono così un'enorme villa romana.
Tra il 1969 ed il 1999, in circa trent'anni di scavi, si sono fatte numerose scoperte; è stata infatti portata alla luce una buona parte degli edifici antichi, tra i quali il battistero, ma resta ancora molto da fare.

Dal 2000 l'area archeologica è aperta al pubblico

 

 

Cappella San Giorgio

Nel 1360, lo storico cremasco Alemanno Fino narra che nella zona vicino al fiume Tormo, Palazzo Pignano fosse ancora vigilato dalle torri erette nei pressi di un castello…..  In seguito il castello fu demolito e l’abside della chiesetta di San Giorgio non seguì la stessa sorte, nel 1824, come riporta Monsignor Luigi Coti Zelati nelle notizie della pieve antica. Ancora oggi i toponimi della zona sono indicati con i nomi di “Castelas de sura” e “Castelas de sota”, appunto Castellazzo di sopra e di sotto. Gli unici resti che rimangono sono identificabili nella piccola abside, detta Cappella di San Giorgio, molto venerata dagli abitanti.

 

 

Santuario della Madonna delle Assi

Situato nel comune di Monte Cremasco ma da sempre legato a Palazzo Pignano, il santuario si trova lungo la strada provinciale che collega Monte Cremasco a Palazzo Pignano, di fronte al Canale Vacchelli. Le origini del santuario non sono documentate. Lo Zavaglio, nel suo volume Terre Nostre, ragionava sulla tradizione che vorrebbe essere qui avvenuta un'apparizione in tempi anteriori a quelle più famose di Caravaggio (1432) e a quelle del comune vicino di Dovera (1386), quindi almeno nel XIV secolo.

Durante restauri avvenuti nel 1988 venne alla luce un'abside circolare di origini protoromaniche e una traccia di monofora sul fianco sinistro. Quindi è ipotizzabile la presenza di un luogo di culto molto antico, più remoto della presunta apparizione trecentesca. Vista la vicinanza con la città romana di Parasso (Palazzo Pignano) non si può escludere un qualche legame con essa.

Sempre in occasione dei restauri vennero alla luce a metà navata le fondamenta di una precedente facciata, indizio di una più antica e più piccola chiesa.

Anche per quanto riguarda la specificazione non ci sono dati certi: forse deriva da un cappella intermedia costruita prevalentemente in legno. L'aspetto attuale deriva da un ampliamento dell'edificio avvenuto nel corso del XV secolo.

 

 

Cippi in pietra di confine

Sono diversi i cippi (o ceppi) in pietra che segnavano il confine di feudo fra lo Stato di Venezia e lo Stato di Milano del 1758 posati sul territorio comunale. Alcuni sono posizionati ancora nel punto originario, lungo la frontiera tracciata dal vecchio letto del fiume Tormo

Villa Marazzi (privata)

Verso la metà del XVI secolo, le vicissitudini già menzionate della Pieve la portarono ad un lento declino. Nello stesso periodo fu eretta villa Marazzi, una delle ville più antiche del territorio cremasco. Venne costruita come dimora di villeggiatura da Sermone Vimercati che, sposatosi con Ipppolita Sanseverino, diede origine alla nobile famiglia dei Vimercati Sanseverino, nel 1528.

 

 

La torre Benzoni (privata)

La torre facente parte del complesso della villa Marazzi è l'elemento architettonico più antico, databile, presumibilmente, agli inizi del 1400. Alla sua base si possono osservare materiali edilizi probabilmente provenienti dalla villa romana. E' una delle strutture difensive che Giorgio Benzoni, durante il breve periodo della signoria di Crema, fece costruire a guardia del territorio. Nel 1500, la difesa del territorio passò poi al Duca Francesco Sforza.

Aree naturali

 

Parco del Tormo

Nato per salvaguardare e valorizzare un’area ricca di fontanili e risorgive seriamente minacciata dall’intervento dell’uomo

Il parco del Tormo si estende per una superficie di 360 ettari sul territorio comunale.

 

 

Fiume Tormo

Il Fiume Tormo trae origine dai fontanili che lo alimentano durante il suo corso, è un fiume atipico, sorge infatti in pianura e le sue acque provengono per intero da fontanili e risorgive. Proprio grazie alla sua origine, l’acqua è sempre limpida e cristallina, fresca d’estate e temperata d’inverno.  Dal fiume dipartono numerose rogge (le principali sono:  Benzona, Migliavacca e Bocchello in Palazzo Pignano) che vanno ad alimentare una moltitudine di canali di irrigazione . La campagna attraversata dal lento scorrere del  fiume è certamente fra le più fertili delle province attraversate. Fa da riparo al suo percorso l'antica scarpata di quello che anticamente era denominato Lago Gerundo.

 

 

Il canale Vacchelli

detto anche canale Marzano, dalla località d'origine, è un canale fortemente voluto dal senatore Pietro Vacchelli e realizzato tra il 1887 ed il 1892 dal Consorzio irrigazioni cremonesi.
Il percorso del Vacchelli è quasi interamente rettilineo e le poche curve sono diventate zone caratteristiche. Grazie alla scelta del Consorzio di limitare al minimo gli scarichi fognari che entrano nel canale, la acque hanno conservato una buona qualità e sono ricche di fauna ittica pregiata.
I suoi trentaquattro chilometri di lunghezza sono méta di escursioni e gite: in particolare è possibile percorrerli in bicicletta, lungo una delle due strade alzaie, trasformata in pista ciclabile con fondo in terra battuta.

 

 

Le Rogge

Benzona

La roggia "Benzona" scorre nella parte nord occidentale del cremasco, ha origine a Palazzo Pignano da una deviazione risalente al secolo XII del fiume Tormo e rappresenta un corso d'acqua di grande pregio per capacità irrigua per l'ambiente, per flora e fauna oltre che per le sue acque di derivazione sorgiva.

Comuna o Cremasca

Fontanile

 

I fontanili

Funtana della Rampada

Lunetto

Camolino

Lucini (scomparso)