Agnadello

 

A cura della Pro loco di Agnadello

 

 

Agnadello (Agnadèl o Gnidèl in dialetto cremasco) è un comune italiano di 3.858 abitanti (01/01/2015 - Istat) della provincia di Cremona, in Lombardia.
Etimologia: documentato con il nome di Agnianellum, diminutivo di Agnano, deriva dal nome romano di persona Annius, con l'aggiunta del suffisso -anus che indica appartenenza. Secondo un'ipotesi poco condivisa potrebbe riferirsi al latino agnus, agnello.

Dati geografici:

Superficie: 12,08 km²  -  Densità: 319,43 ab./km²
Altitudine: 94 m s.l.m. (min 89 - max 102)
Coordinate Decimali: Latitudine: 45.4453 Longitudine: 9.55813
Coordinate Sessagesimali: Latitudine: 45° 26' 43'' Nord Longitudine: 9° 33' 29'' Est
Nome abitanti: agnadellesi
Residenti nel capoluogo: 3600 abitanti circa
Regione Agraria: n. 1 - Pianura cremasca
Codice Istat: 019002  -  Codice catastale: A076
Prefisso: 0373  -  CAP:  26020
Santo Patrono: San Vittore festeggiato l'08 maggio
Diocesi di Cremona
Parrocchia: S. Vittore Martire    Agnadello

Il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, la frazione di Sant'Antonio e le località di cascina Bonome, cascina Paradiso, cascina Costa, cascina Ca' Bianca, cascina Vacchelli, cascina Viscontina, cascina Berinzaga, cascina Scorsera, cascina S. Vittore, cascina Nuova, cascina Fornace, cascina Mirabello, cascina Mirabellino, cascina Cattanea, centro agricolo S. Lucia, cascina Merlina, centro agricolo S. Francesco, cascina Belvedere, cascina Villa Alta, cascina Visconta, cascina S. Giuseppe, cascina S. Pietro, cascina La Fiorita, cascina Bissona, cascina Robbiati, cascina Mirandolina, cascina Mirandola.

 

Cenni storici

Il più antico documento in cui è citato il nome di Agnadello risale probabilmente al 1046 ed è rappresentato da un decreto in lingua latina inviato dall'imperatore Enrico III al vescovo Ubaldo di Cremona. In tale documento sono nominati anche altri paesi della zona e Agnadello è citato con l'appellativo di "Castrum".

Nel 1300 iniziarono opere di canalizzazione in rogge, tutt'oggi presenti, delle acque del fiume Adda. Scoppiarono liti tra i comuni a tal proposito perché ognuno voleva far passare le rogge dal proprio paese per sostenerne il settore agricolo e ciò continuò fino al secolo successivo quando, sotto il dominio dei Visconti prima e degli Sforza poi, si diede inizio alla realizzazione al progetto.

Nel 1414 Agnadello venne concesso in feudo, insieme con Pandino, Misano di Gera d'Adda e Crema, a Giorgio Benzoni, successore dei fratelli Paolo e Bartolomeo Benzoni, Signori di Crema dal 12 novembre 1403.

Poco tempo dopo, nel 1423, tutto il territorio della Gera d'Adda passò sotto l'influenza del Ducato di Milano sotto il dominio della famiglia Visconti fino al 1447.

Durante la seconda metà del XV secolo la Gera d'Adda fu contesa dalla Repubblica di Venezia e dal Ducato di Milano guidato dagli Sforza.

La battaglia di Agnadello

Era il 1509 succedeva a Maggio… mese di maternità e di vite infrante nel tornare periodico delle guerre. Una piccola cappella resta ancora oggi a ricordare quel “Fatto d’arme” per usare le parole di allora: “quella giornata che prese corpo nei pressi di Agnadello, Ghiaradadda, Italia”. Perché la battaglia è sempre spettacolo, anche quando è finita. E poco importa se la sua messe si chiama morte: è meravigliosa e stupore, la battaglia. E’ la messa in scena della nudità umana: il vigore sfiorito, col sangue irrorato, i figli disseminati come promesse mancate. Fu così anche il 15 Maggio del 1509, all’indomani dello scontro che aveva visto contrapposti i francesi di Luigi XII e l’esercito della Repubblica di Venezia. Battaglia celebre, quella di Agnadello, capace di marcare una svolta non solo nell’immediato dell’opinione pubblica, ma pure nel corso della storia: di Venezia, ma anche d’Italia e d’Europa….

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E’ così che la Pro Loco Agnadello è nata: dopo aver realizzato il 500° Anniversario della Battaglia con sapiente sfoggia di creatività e immaginazione, non si è voluto buttare al vento il lavoro di aggregazione fatto fra le varie associazioni e i cittadini e si sono unite le forze delle Associazioni che hanno aderito: Corpo bandistico Agnadello, Gruppo podistico “I pansecc”, A.S.D. Gerundo Volley, Gruppo Contrade, Ass. Musicale Don Carlo Severgnini, A.S.D. Nima, Gruppo Rievocazione Storica, Gruppo teatrale “I Barlafuss”, Gruppo Cittadini e la Parrocchia. L’AVIS e il gruppo Volontari Boschiroli non hanno aderito formalmente ma hanno comunque dato il loro appoggio e la loro disponibilità a collaborare nelle varie iniziative. Naturalmente le porte sono sempre aperte per qualsiasi Associazione voglia aderire e per tutti i cittadini che vogliono diventare soci della Pro loco.

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiesa Parrocchiale di San Vittore

Fu edificata tra il XVIII e il XIX secolo in uno stile che richiama elementi del barocco, in sostituzione di una precedente chiesa della quale ne rimangono, all'interno alcuni affreschi di Francesco de Bravis e datati 1627.

Chiesetta dei "Morti della Vittoria"

Nel luogo dove erano stati piazzati i cannoni, vicino alla roggia che segnava il confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, fu costruita una chiesetta dedicata a "Nostra Signora della Vittoria". La chiesa di Luigi XII doveva essere un edificio forse anche un poco più grosso della chiesa attuale.

Con la morte di Luigi XII nel 1513, e la disastrosa sconfitta dei Francesi a Pavia il 24 febbraio 1525 e la cattura, a Pizzighettone, del successore Francesco I, terminava, sedici anni dopo la battaglia di Agnadello, il dominio francese in Italia.

Iniziò così un periodo, durante il quale nessuno, all'infuori dei poveri abitanti dei paesi vicini, si preoccupò di curare la chiesetta, che, un poco alla volta, andava in rovina sotto gli occhi dei contadini locali, che non avevano i mezzi e le disponibilità finanziarie per restaurarla. E inoltre nel corso dell' Seicento, il luogo, a causa delle sue caratteristiche naturali (era in parte paludoso e in parte boscoso), divenne ritrovo per i briganti che infestavano la Gera d'Adda, terra di confine.

Solamente all'inizio degli anni settanta, con l'interessamento di alcuni agnadellesi e del parroco don Luigi Possenti, si ripensò a dare a questo posto la sua giusta importanza. Nel gennaio 1975 iniziarono i restauri: davanti all'affresco del pittore Ogliari fu applicato un pannello di legno sopra il quale venne dipinta dal pittore Domenico Colpani, la Madonna con il Bambino. La cappella così rinnovata fu inaugurata solennemente nel mese di maggio dello stesso anno.

In ricordo degli avvenimenti successi, la comunità locale festeggia ancora, sul posto, il giorno dedicato alla Madonna della Neve che ricorre il 5 agosto.

Chiesa ex Oratorio di San Bernardino

Risale alla prima metà del XV secolo, con la sobria facciata interamente in mattoni a vista mescolati a ciottoli, dotata di un unico portale con cornice in cotto sovrastata da un semplice rosone. L'interno è navata unica con arconi gotici e affreschi di Stefano da Pandino.

Villa Douglas-Scotti

Sorge in riva al Tormo ed è di origine ottocentesca con vari rimaneggiamenti successivi.