LA GERA D'ADDA

La Gera d'Adda (con grafia antica Ghiara, Ghiera, Giarra d'Adda) è una zona della pianura lombarda compresa tra il fiume Adda a ovest, il fiume Serio a est e il Fosso Bergamasco a nord.

Il confine a sud si basa su precise fonti storiografiche, risalenti all'estimo dell'Imperatore Carlo V e ribadite negli editti successivi, che lo individuano nelle estremità meridionali, dai comuni di Rivolta d'Adda, Pandino, Dovera, fino a Caravaggio.

Quest'ultimo confine non è tuttavia definibile in modo certo, tanto che nella storia sono stati identificati come comuni della Gera d'Adda anche altri territori posti poco più a sud. Ciò è dovuto al fatto che questa zona non si configura come entità geografica basata su limiti naturali, ma su confini politico-amministrativi. Altre fonti infatti riportano che i confini meridionali sono delimitati da una linea incerta, che parte a est tra i paesi di Mozzanica e Sergnano, fino a giungere, circa 15 chilometri più ad ovest tra Rivolta d'Adda e Spino d'Adda.

Il termine deriva dalla natura morfologica del territorio che presenta strati fertili e ghiaiosi in profondità che sono strati trasportati dai due fiumi che ne circondano il territorio in tempi assai remoti.

Situata a est di Milano, è in massima parte compresa entro il territorio della bassa provincia di Bergamo, comprendendo anche alcuni comuni a nord della provincia di Cremona. Comprende infine anche una piccola porzione del comune di Cassano d'Adda, appartenente alla provincia di Milano, inglobando quel territorio situato sulla sinistra orografica del fiume Adda. Questo lembo di terra è da considerarsi geograficamente all'interno della Gera d'Adda, anche se non sempre ne ha fatto parte politicamente.

Cenni Storici

Dopo le invasioni barbariche venne il momento dei Longobardi, dei quali sono stati rinvenuti parecchi resti tra cui anche resti di fortificazioni. Con il successivo arrivo dei Franchi, che istituirono il Sacro Romano Impero, la Gera d'Adda fu raggruppata in un'unica entità amministrativa, la Pieve di Gera d'Adda divenendo così una delle antiche pievi amministrative in cui era suddiviso il territorio lombardo. Successivamente il termine, che si riferisce alla presenza del fiume Adda, passò, nell'uso comune, a designare il territorio stesso. La zona fu a lungo contesa dalle entità territoriali del tempo, tra cui i comuni di Milano, Bergamo e Cremona in epoca medievale. Tra il XIV e il XV secolo il territorio fu interessato da numerosi scontri tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano, che aspiravano ad ottenere il predominio sulla zona.

La questione venne risolta con la decisione di utilizzare il canale artificiale denominato "Fosso Bergamasco", per delimitare i possedimenti tra le due entità politiche delimitandone il territorio amministrativo e includendo di fatto la Gera d'Adda nell'area soggetta all'influenza milanese. È per questo motivo che ancora oggi i comuni della zona che nel XIX secolo vennero inclusi nella provincia di Bergamo non appartengono alla diocesi di Bergamo ma sono suddivisi tra le diocesi di Milano e Cremona.

La Gera d'Adda fu anche aggregata al territorio lodigiano per due brevi periodi: dal 1786 al 1791, quando appartenne alla provincia di Lodi della Lombardia austriaca, e nel 1797-98, quando fu parte dell'effimero dipartimento dell'Adda della Repubblica Cisalpina. Dopo il Congresso di Vienna (1815) fu divisa fra la provincia di Bergamo e quella di Lodi e Crema.

Vanno aggiunti i comuni, per la parte cremasca, di Pandino, Spino d'Adda, Dovera.

 

 

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